Definito “fotografo dell’ombra”, indaga la soglia in cui la luce affiora dal buio trasformando l’immagine in presenza.
A Sanremo, con il Maestro Gianni Tolentino, dedica a Mietta un’opera che intreccia bellezza, natura ferita e rinascita.
A Verona presenta un nuovo capitolo della sua ricerca, dove la luce diventa pensiero e memoria.
A Roma, con il Premio Internazionale “Leonardo”, amplia la propria poetica in un dialogo tra ombra e verità.
Le sue esposizioni internazionali confermano una visione che unisce rigore ed emozione.
Nelle sue opere, la luce è memoria che respira e materia che guarisce.
Nel dialogo tra visibile e invisibile, l’arte diviene atto di ascolto e umanità luminosa.