Si terranno martedì 22 luglio alle ore 11.30, nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù al Belvedere, i funerali di Flavio Ardissone, scomparso all’età di 67 anni. Era ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Borgosesia, dove si è spento domenica scorsa.
La sua morte lascia un vuoto profondo nella comunità vercellese, che lo ha conosciuto, stimato e ammirato per decenni. Flavio Ardissone è stato infatti una figura cardine nella vita culturale della città: storico della musica, del teatro e del cinema, docente, regista, musicista, organizzatore di eventi, scrittore, cineoperatore, appassionato conoscitore delle arti sceniche e visive. Un uomo dalle mille sfaccettature, dotato di una cultura vastissima, di una memoria prodigiosa e di un entusiasmo contagioso, capace di animare con la sua presenza ogni ambiente in cui si trovava a operare.
Una vita dedicata all’arte e alla cultura
Non è un caso che fosse considerato la “memoria storica” del panorama artistico locale. Per lui fotogrammi, sipari, spartiti, platee, quinte, palcoscenici e cabine di proiezione erano casa. Nessun dettaglio gli sfuggiva, nessuna storia andava perduta: era capace di raccontare aneddoti, ricordare date, artisti, titoli di spettacoli o film con una precisione assoluta.
Una passione autentica, coltivata fin da giovane, grazie a un ambiente familiare profondamente votato all’arte: era figlio di Pino Ardissone, noto e stimato pittore vercellese, e nipote di Mario Ardissone, chitarrista apprezzato a livello nazionale. In quella casa si respirava arte, si parlava di musica e di bellezza, si coltivavano sensibilità che Flavio ha portato avanti per tutta la vita. Era nel suo DNA.
Un docente dal cuore grande
Oltre alla sua attività nel mondo dello spettacolo, Flavio è stato anche un insegnante molto amato. Iniziò la sua carriera come maestro elementare, per poi passare alle scuole medie Don Bosco e, successivamente, al Centro di Formazione Professionale Don Bosco di Vercelli.
Era un insegnante definito da molti “burbero, ma comprensivo”: autorevole senza essere autoritario, riusciva a trasmettere la sua passione per la cultura anche ai ragazzi più difficili. Tanti ex allievi oggi lo ricordano con affetto e gratitudine, per l’insegnamento ricevuto e per i valori che ha saputo trasmettere: il rispetto, la dedizione, la curiosità, la voglia di imparare.
Un punto di riferimento per il cinema e lo spettacolo
Per oltre quarant’anni, Flavio Ardissone ha gestito il cinema Belvedere, una vera istituzione per generazioni di vercellesi, e ha collaborato alla gestione del Teatro Civico e di altri spazi culturali in città e provincia. Era l’anima dietro le quinte: proiezionista, direttore artistico, organizzatore, tecnico e, spesso, anche critico. Nessun ruolo gli era estraneo, tutto era fatto con cura, precisione e amore.
Nel corso degli anni ha organizzato centinaia di eventi, tra concerti, spettacoli teatrali, rassegne cinematografiche, incontri con artisti, conferenze e serate a tema. Grazie al suo instancabile impegno, Vercelli ha potuto accogliere grandi nomi della musica italiana e internazionale, compagnie teatrali di prim’ordine, proiezioni in anteprima e rassegne dedicate al cinema d’autore.
Musicista, cantante, autore
Non tutti sanno che Flavio Ardissone era anche un musicista e cantante. Negli anni ’80 fu tra i fondatori dell’orchestra di liscio “Fantasia”, con la quale si esibì per lungo tempo in tutta la provincia, animando feste, sagre, serate danzanti e concerti all’aperto. Era un uomo dalle mille risorse, capace di passare con naturalezza dal palcoscenico alla regia, dallo spettacolo alla riflessione storica.
Fu anche autore di libri e docufilm, alcuni dei quali incentrati proprio sulla memoria collettiva di Vercelli e del suo territorio, sui mestieri scomparsi, sulle tradizioni, sul teatro locale e sui grandi personaggi che hanno fatto la storia culturale della città.
Negli ultimi anni, aveva cominciato a dedicarsi con passione anche all’organo liturgico, accompagnando celebrazioni nelle chiese di Vercelli con sensibilità e discrezione. Anche in questo ambito aveva portato rigore, studio e amore per la musica.
Collaborazione con Vercelli Web TV
Uno degli aspetti più significativi della sua carriera recente è stato il ruolo di prezioso collaboratore e amico di Vercelli Web TV, con la quale ha realizzato numerosissimi docufilm. Le sue produzioni spaziavano dalla storia locale all’arte, dalla documentazione di eventi culturali alla promozione del patrimonio artistico del territorio.
In ogni lavoro emergeva la sua competenza, la sua visione e il suo stile unico: raccontare con rigore, ma anche con passione; narrare i fatti, ma anche le emozioni. Il suo contributo è stato fondamentale per la crescita editoriale del progetto, contribuendo alla creazione di una vera e propria videoteca storica cittadina.
Flavio sapeva cogliere dettagli invisibili ai più, dando voce e volto a storie altrimenti destinate all’oblio. Era un archivista visivo del presente, un testimone del tempo.
Il ricordo della comunità
La notizia della sua scomparsa ha generato un’ondata di commozione in città. Decine di messaggi, ricordi, fotografie e testimonianze stanno riempiendo le bacheche social, i gruppi culturali, le redazioni locali. Ex allievi, amici, colleghi, spettatori, musicisti, attori, cittadini comuni: tutti uniti nel dolore per la perdita di una figura unica, insostituibile.
«Con Flavio se ne va un pezzo della memoria viva di Vercelli» – scrive un amico.
«Ci ha insegnato ad amare l’arte, il cinema e il teatro con autenticità» – aggiunge un’ex allieva.
«La sua voce, il suo sapere, il suo impegno erano un punto fermo per la cultura cittadina» – commenta un operatore culturale.
L’ultimo saluto
Lunedì 21 luglio, alle ore 18.30, sarà recitato il rosario nella chiesa parrocchiale del rione Belvedere, dove la mattina successiva verrà celebrato il funerale. Al termine della cerimonia, la salma sarà tumulata nel cimitero di Billiemme, dove riposerà accanto ai suoi familiari.
La cittadinanza è invitata a partecipare per rendere omaggio a un uomo che ha fatto della passione culturale una missione di vita, che ha donato tutto se stesso alla comunità, contribuendo in modo silenzioso ma profondo alla crescita culturale e artistica di Vercelli.
Un’eredità che resta
Flavio Ardissone lascia in eredità una mole impressionante di materiale storico, audiovisivo e testuale, che meriterebbe di essere raccolta, valorizzata e conservata per le generazioni future. Il suo archivio, se adeguatamente tutelato, potrebbe diventare fonte preziosa per studiosi, studenti, appassionati di storia locale e cultura popolare.
Lascia anche un insegnamento umano: l’importanza del lavoro paziente e costante, della dedizione silenziosa, della conoscenza condivisa. La cultura, per lui, non era mai ostentazione, ma servizio.
Grazie, Flavio, per tutto quello che ci hai donato.
Per la tua voce, per la tua memoria, per i tuoi insegnamenti.
Per le pellicole che ci hai proiettato, per le storie che ci hai raccontato, per le emozioni che ci hai fatto vivere.