Borgosesia, punto nascite verso la chiusura; le reazioni di LEGA, Fratelli d’Italia e PD

L’Accordo Stato-Regioni stabilisce che un punto nascita debba garantire almeno 1.000 parti all’anno per restare operativo. Solo in casi eccezionali è possibile mantenere aperte strutture con almeno 500 nascite annuali. Tuttavia, a Borgosesia il numero è ben al di sotto: nel 2023 sono nati solo 106 bambini, e le proiezioni indicano un’ulteriore flessione, con cifre che potrebbero scendere sotto le 100 unità.

Nessuna nuova deroga in vista

La possibilità di mantenere aperto il punto nascite attraverso deroghe straordinarie sembra ormai svanire. Lo aveva già anticipato la scorsa primavera il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio:
«Siamo sotto i numeri richiesti. In passato abbiamo ottenuto deroghe, ma da Roma è giunta una segnalazione più stringente. Con Asl, Provincia e sindaci individueremo la soluzione più corretta. Stiamo approfondendo i dati: ci sarà una rimodulazione, ma sarà condivisa con il territorio».

Verso una riorganizzazione dei servizi

Una delle ipotesi sul tavolo è la trasformazione dell’attuale punto nascita in un servizio perinatale integrato, capace di seguire le donne dalla gravidanza fino ai primi sei mesi di vita del neonato, senza però garantire il parto in sede.

Il 25 luglio la presentazione ufficiale

Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa. Il prossimo 25 luglio sarà presentato ai sindaci del territorio il progetto di riorganizzazione del presidio ospedaliero “Santi Pietro e Paolo”. Oltre al destino del punto nascite, sarà discussa anche la ristrutturazione del reparto di cardiologia.

Il comunicato della LEGA  Provinciale di Vercelli.

Apprendiamo da fonti giornalistiche della presunta intenzione di chiudere il punto nascita dell’Ospedale di Borgosesia. Una notizia che desta fortissima preoccupazione e alla quale ci opponiamo con determinazione.

Scelte di questa portata non possono essere prese senza un confronto trasparente, partecipato e responsabile con tutte le parti sociali coinvolte: amministratori del territorio, operatori sanitari, professionisti del settore e cittadini.

Siamo certi che il direttore generale dell’ASL, Marco Ricci — figura di grande competenza e di cui abbiamo piena stima — saprà promuovere un tavolo di confronto il più ampio e rappresentativo possibile.

Un tavolo non per discutere di chiusure, ma per costruire una visione di futuro condivisa e concreta, che metta al centro non solamente l’ospedale di Borgosesia come struttura isolata, ma l’intera sanità valsesiana di cui l’Ospedale è un tassello fondamentale.

Non possiamo accettare interventi tampone o misure estemporanee. Non è aggiungendo qualche ora a un singolo reparto, come pare si sia fatto trapelare o facendo nascere i bimbi a domicilio che si garantisce una vera tutela della salute.

Il nostro territorio ha bisogno di una strategia sanitaria di medio periodo, capace di rispondere alle specificità della Valsesia e di valorizzare le opportunità che essa può offrire, in termini di servizi, qualità della vita e attrattività.

In questo contesto, è ancora più grave quanto emerge dalle stesse fonti giornalistiche: Borgosesia sarebbe l’unico punto nascita previsto in chiusura in tutto il Piemonte.

Una decisione ancor più incomprensibile e inaccettabile se si considera che esistono altri punti nascita sul territorio regionale con numeri inferiori a quelli di Borgosesia, ma non toccati da alcun provvedimento.

Tale disparità, se confermata, non può che suscitare una ferma reazione e una richiesta immediata di chiarimento che, siamo certi, l’Assessore Regionale alla Sanità, Federico Riboldi saprà dare, anche ricordando il suo impegno a tutela del territorio quando era Sindaco.

L’ospedale di Borgosesia è un presidio fondamentale per l’intera Valsesia e deve essere considerato all’interno di un sistema integrato con l’ospedale di Vercelli e tutti gli altri presidi sanitari presenti nell’area.

Solo una visione ampia, responsabile e condivisa può garantire una sanità davvero vicina ai bisogni dei cittadini e rispettosa del diritto alla salute.

Il nostro territorio merita ascolto, attenzione e risposte. Non chiusure unilaterali senza una visione strategica condivisa e partecipata. Attendiamo con fiducia, quindi, l’apertura di un tavolo di confronto strategico che indichi la strada del futuro e non una visione miope del presente.

Daniele Baglione – Segretario Provinciale Lega di Vercelli

Il comunicato del PD.

«Tutto il territorio, come noi, ha appreso da fonti giornalistiche della possibile chiusura del punto nascite presente all’Ospedale di Borgosesia. Oltretutto, sembra sia l’unico punto nascita in procinto di chiusura, nonostante non sia l’ospedale con meno nascite della regione. Questo renderebbe ancora più grave, un fatto che lo è già di per sé oltremisura. Inoltre, andrebbe sottolineato che i parametri presi a riferimento per le chiusure non tengono conto del drastico calo delle nascite degli ultimi anni. Senza dubbio, per scelte così impattanti sulla vita di territori e cittadini, va fatto un confronto serio, concreto e puntuale con chi in quelle comunità vive.

È essenziale un ragionamento di quadrante, insieme alle altre Asl, sulla predisposizione di punti nascite a servizio del territorio, che tenga in considerazione tanti altri parametri aggiornati» affermano la Consigliera del PD Simona Paonessa, la Segretaria Provinciale PD Vercelli-Valsesia Mariella Moccia.

Che continuano «Sottolineiamo che l’Ospedale di Borgosesia sia un punto di riferimento fondamentale per il territorio e che andrebbe anzi implementato, investendo sulla sanità territoriale e potenziando il servizio pediatrico, la medicina di base, la cardiologia e la riabilitazione. Parliamo del problema dello spopolamento delle aree interne ma bisogna agire concretamente: i territori hanno bisogno di servizi per essere attrattivi e vivibili, questa non è la strada giusta. La destra e lo stesso Assessore Riboldi negli ultimi mesi hanno portato avanti slogan su slogan portando la retorica “nessuna chiusura”. Ecco, al riguardo l’Assessore dia delle risposte a tutto un territorio».

Simona Paonessa, Consigliera regionale PD

Mariella Moccia, Segretaria PD Vercelli-Valsesia

Il comunicato di FDI.

“L’ospedale di Borgosesia resta un punto fermo, che deve essere potenziato e valorizzato, così come l’intera sanità territoriale valsesiana. Questo è il nostro impegno e ciò per cui ci batteremo, a dispetto di chi spera nella sua chiusura.
È vero che sul punto nascite esiste un problema reale, non più eludibile e legato al calo del numero dei parti che mette a rischio la sicurezza dei nascituri e delle loro madri, ma è altrettanto vero che il programma che Regione e ASL stanno costruendo deve vedere il coinvolgimento pieno di tutti i sindaci del territorio per potenziare e rilanciare l’ospedale e rappresenta la migliore risposta che la politica possa dare. Come Fratelli d’Italia chiediamo sicurezza, ma anche di non lasciare sole le donne in attesa, potenziando gli screening prenatali, e di non abbandonare le neo-mamme, rafforzando il reparto di pediatria. L’obiettivo è quello di assicurare le migliori prestazioni all’utenza, puntando su reparti d’eccellenza per garantire in primis la sicurezza e favorire una maggiore attrattività”.

“Non chiediamo di difendere l’indifendibile – si prosegue – ma siamo consapevoli di avere la responsabilità di governo e del dovere di presentare delle proposte. Senza tradire l’indicazione chiara che arriva dai valsesiani, ribadiamo le nostre proposte per potenziare e valorizzare il Pronto Soccorso, per eliminare il boarding, ovvero la fastidiosa sosta prolungata dei pazienti nei corridoi, per aumentare il numero degli interventi chirurgici, evitando spostamenti fuori valle, per creare un Centro di assistenza sanitaria all’interno dell’ospedale a favore di chi non ha più bisogno di cure intensive, ma non può ancora tornare a casa e per attivare nuovi posti letto per la riabilitazione ortopedica.
Infine, pensiamo si possano e si debbano estendere gli orari di tutti gli ambulatori fino alle 17.
Siamo certi di una risposta favorevole che vada nella direzione del potenziamento dei servizi per la comunità e siamo fiduciosi in un confronto costruttivo con i sindaci per una sanità valsesiana moderna, non più marginale, ma sempre più centrale per lo sviluppo del territorio”.

Carlo Riva Vercellotti, consigliere regionale e capogruppo FdI
Davide Gilardino, coordinatore provinciale FdI

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